La verità sul Commissariamento dei Frati Francescani dell'Immacolata

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Daily Archives: 20 ottobre 2015

UN’ORDINAZIONE CHE FA DISCUTERE

archbishop

Il 21 ottobre 2015 alle ore 10:00 al Santuario Madre di Dio Incoronata di Foggia, sembra che sarà ordinato sacerdote il diacono Dario Nardella.

E’ un evento di festa ed è un evento di gioia per il quale ognuno formula al novello presbitero i migliori auguri di fecondo ministero.

Insieme a lui l’intera comunità cristiana eleva una lode di ringraziamento al Signore per il dono di un nuovo ministro di Dio.

E’ una grazia anche per la sua famiglia naturale con la quale ognuno si complimenta per aver saputo creare le basi educative e cristiane dalle quali si è sviluppata la vocazione del loro figlio, fratello e nipote.

A officiare il rito sembra che sarà mons. Ramon Arguellas, vescovo di Lipa (Filippine).

Tempo fa chi ha seguito il caso del commissariamento dei Frati Francescani dell’Immacolata, di cui Dario Nardella era un membro con il nome religioso di Massimiliano Maria, ricorderà di come il menzionato vescovo filippino si era reso protagonista dell’erezione di un’associazione pubblica di fedeli denominata “Fratelli di San Francesco e dell’Immacolata” attraverso la quale ha dato asilo ad alcuni chierici fuggiaschi dei Francescani dell’Immacolata.

Fallito il tentativo di elevare l’associazione a istituto di diritto diocesano come avrebbe auspicato il padre Stefano Manelli in un calcolo rivelatosi un’ennesima volta sbagliato, l’appoggio del vescovo asiatico al Fondatore ed ex superiore dei Francescani dell’Immacolata per cinque lunghi lustri, si materializza con la disponibilità ad ordinare il rappresentate per l’Italia della suddetta associazione (e  mancato istituto) nata nelle Filippine.

Non sappiamo se alla cerimonia ci sarà anche la Signora Ambasciatrice delle Filippine presso la Santa Sede, grande benefattrice delle Suore Francescane dell’Immacolata,  che un grande ruolo ha avuto nella mediazione tra i “manelliani” e il vescovo per accreditarli come « santi perseguitati » dalla Chiesa e non ribelli al commissario.

Senza entrare nel merito della vocazione e delle qualità morali del Nardella, da un punto di vista canonico, per essere ordinati sacerdoti, occorrono almeno sei mesi dall’ordinazione diaconale; occorre aver terminato gli studi filosofici e teologici  del quinquennio istituzionale ed essere incardinati in una diocesi o in un istituto religioso.

Non è da escludere che Massimiliano Nardella vada nella diocesi di Lipa come missionario, ma è più probabile che faccia invece da cappellano al raggruppamento di ex frati francescani dell’Immacolata alla Palanzana di Viterbo.

Piange il cuore vedere dei giovani parcheggiati su se stessi in attesa del compimento messianico delle profezie del Padre Manelli.

Che responsabilità sulle loro giovani vite, deluse e illuse!

Sembra comunque che anche nel passato, quando il padre Manelli era Ministro Generale dei Frati Francescani dell’Immacolata, anzi “Padre Comune”, così come si faceva chiamare per sottolineare il suo imperio anche sulle suore e sui laici, contro ogni regolamento canonico e dignità di servizio francescano, i suoi ordinandi religiosi quasi mai hanno completato la loro formazione, proiettandosi in attività pastorali o formative senza una preparazione adeguata.

All’uopo qualcuno si chiede se un comune mortale si farebbe operare o meno da un chirurgo che non ha nemmeno terminato l’Università…

nardella

Non si capisce bene, infatti, se, dove e come Dario Nardella ha completato i suoi studi per l’idoneità sacerdotale.

E’ pacifico, inoltre, chiedersi come mai un vescovo venga dalle Filippine per ordinare un italiano a Foggia…

Sicuramente l’Ordinario del luogo, il napoletano Vincenzo Pelvo, vescovo di Foggia-Bovino avrà dato il suo placet.

Ci risulta, tra l’altro, che sia molto vicino a una famiglia legatissima al Manelli di cui un membro, battezzato proprio con il nome di “Stefano”, è stato suo personale fotografo ufficiale durante il ministero di Ordinario Militare per l’Italia.

Un buon collega di Mons, Arguellas, ambedue generali dell’esercito in pensione, in buona compagnia con l’ex generale padre Stefano Manelli.

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Don Ugo Rega, orionino come Mons. Giovanni D’Ercole che in un recente passato ha ospitato, a sua volta, nella sua diocesi di Ascoli Piceno un gruppetto di “Fratelli di San Francesco e dell’Immacolata”, si ritrova a gestire con qualche imbarazzo tale evento.

In considerazione delle irregolarità canoniche il tutto sembra immerso in un mistero, tipico di quell’approccio più settario che ecclesiale che ha caratterizzato il governo di Padre Manelli e la sua scomposta reazione dal commissariamento in poi.

Senza voler spezzare i sogni e i progetti di un giovane che corona un traguardo e realizza un’aspirazione, in tanti si chiedono sotto quale auspici – o meglio con quali espedienti – gli adepti di padre Manelli cerchino ancora di rimettersi in sella: su di un cavallo o di un asino?

Se tutto così fosse, quanto a mons. Arguellas, la sua posizione di aperto contrasto alle disposizioni di Papa Francesco impartitegli sui “manelliani”, pone delle grosse perplessità e aiuta a ricostruire la rete di coperture e collusioni con gli ambienti curiali in un giro incredibile di soldi, ricatti e affinità ideologiche nel nome dell’estrema destra molto effervescente nella Roma scandalosa.

Basteranno le minacce di querele al nostro sito come deterrente al legittimo corso della giustizia?