La verità sul Commissariamento dei Frati Francescani dell'Immacolata

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FRANCESCA PERILLO: VOLLE I MARCHI A FUOCO, ORA E’ IN INGHILTERRA

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VOLLE I MARCHI A FUOCO, MISSIONARIA IN INGHILTERRA

Madre Francesca Perillo introdusse la pratica, ora dirige un ordine monastico.

Loredana Zarrella

 

“Dal noviziato tra i conventi di Frigento e Fontanarosa, stretti intorno al Santuario della Madonna del Buon Consiglio, a Città di Castello, in provincia di Perugia, per ricoprire il ruolo di Madre delegata di tutti i Colombai del mondo, lì dove uno statuto rigidissimo avrebbe imposto regole che vanno ben oltre la regola di Santa Chiara osservata dalla monache clarisse.

È la storia di Madre Francesca Perillo, la suora attualmente in Inghilterra per fondare un nuovo Istituto, che diede inizio, verso il 2000, a una nuova esperienza di clausura, sostenuta da Padre Stefano Maria Manelli. A lei si attribuisce l’inaugurazione di pratiche di penitenza estreme come la marchiatura a fuoco con il cristogramma di San Bernardino «IHS».

«Pratiche non imposte», ammettono le suore fuoriuscite, ma in pratica necessarie per non essere messe in minoranza e considerate religiose a metà. «Quelle che non lo facevano erano stimate meno virtuose, oppure si diceva che non amavano Gesù – racconta un’ex suora – . Quando non si faceva, le Superiore dicevano che la suora non era pronta per fare la professione perpetua e non veniva ammessa». Perché poi imitare alla lettera Santa Veronica Giuliani e Beata Florida Cevoli dopo più di trecento anni?

Una deriva tradizionalista che, insieme ad altri elementi, ha fatto scattare mesi fa il commissariamento dell’Istituto delle Suore Francescane dell’Immacolata da parte della Santa Sede. Sotto i riflettori i Colombai in Italia e all’estero, ossia quelli di Alassio e Città di Castello, quelli di Lanherne in Cornovaglia e di Carmen nelle Filippine. Da uno degli Statuti dei Colombai, stampato nel 2006, si legge: «Ogni volta che s’incontra la Madre, le si faccia un inchino di testa…quando si passa davanti alla cella della Madre, si faccia un inchino. Quando però ci sono la Madre Comune o i Padri Fondatori ci si inchini solo davanti a loro e alle loro celle». E ancora: «Le suore che servono a tavola, prima di svolgere il loro servizio, bacino per terra, davanti al tavolo della Madre».

E in altre pagine: «Durante la visita dei familiari alle suore in parlatorio, vi sia sempre “l’angelo”, cioè la suora ascoltatrice (non vista) designata dalla Madre. È evidente che gli esterni (i visitatori, familiari, ecc) non devono sapere della presenza dell’angelo in parlatorio. L’ufficio dell’angelo (l’ascoltatrice) si usi anche per il telefono». Poi ancora: «Le lettere, come è di prassi, si consegneranno alla Madre aperte e si riceveranno aperte (eccetto quelle al oppure dal Padre spirituale, alla oppure dalla Madre Generale o alla oppure dalla Delegata per i Colombai)».

Sono forse questi una sorta di abusi codificati nei Colombai? O una nuova esperienza positiva di clausura, di gran lunga però più restrittiva della vita delle Clarisse dell’Immacolata? Sta di fatto che diversi genitori si sono appellati alla Santa Sede per avere risposte su questo controllo maniacale delle vite delle loro figlie”. .

 Il Mattino, edizione di Avellino – 17 gennaio 2016


1 commento

  1. maria ha detto:

    PERCHE CONTINUARE A SCRIVERE TUTTO CIO?NON VI ACCORGETE QUANTO E’ SUPERBO ARROGANTE IL MANELLI?IO SPERO CHE GLI ULTIMI ANNI DELLA SUA VITA LI CONCLUDA IN CARCERE, AI LAVORI FORZATI, ANCHE SE HA SISTEMATO TUTTA LA NUMEROSA FAMIGLIA CON I SOLDI SPECULATI ALLA GENTE CHE CREDEVA NEL SANTONE…..

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